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Lo zucchero è
una componente fondamentale della nostra alimentazione: ci dà l'energia di cui
il nostro corpo ha bisogno per funzionare.
I problemi
connessi a questa assunzione sono di tipo salutistico ed economico. L'eccessiva
assunzione di zucchero causa diabete di tipo 2 e carie ai denti, due effetti
indesiderati che comportano una spesa economica per riparare al danno.
I glicani (polisaccaridi ovvero carboidrati complessi) che, insieme con le proteine o i lipidi presenti nelle
membrane cellulari, costituiscono glicoproteine e i glicolipidi di
membrana, hanno diverse funzioni
fisiologiche, che vanno dall'accumulo di energia e integrità strutturale alla
segnalazione cellulare e alla regolazione dei processi intracellulari. Sebbene
i carboidrati derivati dalla biomassa (come D-glucosio, D-xilosio e
D-galattosio) siano estratti su scala commerciale e fungano da materie prime
chimiche rinnovabili ed elementi costitutivi, ci sono centinaia di monosaccaridi
distinti che tipicamente non possono essere isolati dalle loro fonti naturali e
devono invece essere preparati mediante sintesi chimiche o enzimatiche a più
fasi. Questi zuccheri "rari" sono presenti in modo prominente nei
prodotti naturali e farmaceutici bioattivi, compresi i farmaci antivirali,
antibatterici, antitumorali e cardiaci.
L’allulosio è uno
di questi glicani, ma è raro, perché presente in pochi alimenti (frumento,
uvetta, fichi).
Il gusto e la
consistenza sono come quelli del diffusissimo glucosio, che noi tutti
utilizziamo, ma rispetto al comune saccarosio dolcifica al 70/80%, ma contiene
solo il 10% delle calorie.
Nel 1994 il
professor Izumori dell'università di Kagawa ha scoperto come sintetizzarlo su
larga scala e dal 1999 viene prodotto e commercializzato in Giappone. La
commercializzazione negli USA è consentita dal 2014, mentre in Europa è ancora
vietata.
Quasi l'80%
dell'allulosio ingerito passa nel flusso ematico, esso viene eliminato
direttamente nelle urine, non innalzando i livelli di zucchero nel sangue. La stragrande
maggioranza del suo potenziale energetico non viene utilizzato.
Per questo motivo
l’allulosio può essere utile per chi soffre di diabete e la sua assunzione può
forse prevenire la comparsa del diabete tipo 2.
Le ricerche sono ancora poche, ma in quelle effettuate si è visto che chi lo assumeva aveva nel sangue livelli di zuccheri e insulina più bassi del gruppo di controllo, o di chi assumeva altri zuccheri. Inoltre nelle ricerche fatte sui ratti si è visto che non contribuisce all’aumento della massa grassa, e sembra ridurre l’accumulo di grasso nel fegato. Dagli studi è emerso anche che l’allulosio è sicuro per l’alimentazione, perché non ha presentato tossicità, ovviamente se, come il glucosio, viene utilizzato con moderazione!
Sono in corso
ulteriori studi al MIT, di cui attendiamo gli esiti, magari da leggere in forma
gratuita.
dr.ssa Luigina Pugno
#ciboesalute #allulosio