martedì 5 gennaio 2021

ALLULOSIO: LO ZUCCHERO CHE PUOI MANGIARE A VOLONTA?

 

Fonte: Picsart free to edit
Tutti quanti siamo appassionati di zucchero. Magari non lo mangeremmo a cucchiaini, ma sotto forma di caramelle, torte, cioccolato ecc, certamente sì.

Lo zucchero è una componente fondamentale della nostra alimentazione: ci dà l'energia di cui il nostro corpo ha bisogno per funzionare. 

I problemi connessi a questa assunzione sono di tipo salutistico ed economico. L'eccessiva assunzione di zucchero causa diabete di tipo 2 e carie ai denti, due effetti indesiderati che comportano una spesa economica per riparare al danno.

I glicani (polisaccaridi ovvero carboidrati complessi) che, insieme con le proteine o i lipidi presenti nelle membrane cellulari, costituiscono glicoproteine e i glicolipidi di membrana, hanno diverse funzioni fisiologiche, che vanno dall'accumulo di energia e integrità strutturale alla segnalazione cellulare e alla regolazione dei processi intracellulari. Sebbene i carboidrati derivati ​​dalla biomassa (come D-glucosio, D-xilosio e D-galattosio) siano estratti su scala commerciale e fungano da materie prime chimiche rinnovabili ed elementi costitutivi, ci sono centinaia di monosaccaridi distinti che tipicamente non possono essere isolati dalle loro fonti naturali e devono invece essere preparati mediante sintesi chimiche o enzimatiche a più fasi. Questi zuccheri "rari" sono presenti in modo prominente nei prodotti naturali e farmaceutici bioattivi, compresi i farmaci antivirali, antibatterici, antitumorali e cardiaci.

L’allulosio è uno di questi glicani, ma è raro, perché presente in pochi alimenti (frumento, uvetta, fichi).

Il gusto e la consistenza sono come quelli del diffusissimo glucosio, che noi tutti utilizziamo, ma rispetto al comune saccarosio dolcifica al 70/80%, ma contiene solo il 10% delle calorie.

Nel 1994 il professor Izumori dell'università di Kagawa ha scoperto come sintetizzarlo su larga scala e dal 1999 viene prodotto e commercializzato in Giappone. La commercializzazione negli USA è consentita dal 2014, mentre in Europa è ancora vietata.

Quasi l'80% dell'allulosio ingerito passa nel flusso ematico, esso viene eliminato direttamente nelle urine, non innalzando i livelli di zucchero nel sangue. La stragrande maggioranza del suo potenziale energetico non viene utilizzato.

Per questo motivo l’allulosio può essere utile per chi soffre di diabete e la sua assunzione può forse prevenire la comparsa del diabete tipo 2.

Le ricerche sono ancora poche, ma in quelle effettuate si è visto che chi lo assumeva aveva nel sangue livelli di zuccheri e insulina più bassi del gruppo di controllo, o di chi assumeva altri zuccheri. Inoltre nelle ricerche fatte sui ratti si è visto che non contribuisce all’aumento della massa grassa, e sembra ridurre l’accumulo di grasso nel fegato. Dagli studi è emerso anche che l’allulosio è sicuro per l’alimentazione, perché non ha presentato tossicità, ovviamente se, come il glucosio, viene utilizzato con moderazione!

Sono in corso ulteriori studi al MIT, di cui attendiamo gli esiti, magari da leggere in forma gratuita.


dr.ssa Luigina Pugno

#ciboesalute #allulosio

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