lunedì 22 agosto 2016

COME CURARE I SEMI INFETTI IN AGRICOLTURA

Semi di pomodoro
Le vostre piante sono malate? Sappiate che le colture possono essere colpite da funghi, insetti, batteri, ma possono ammalarsi anche nel caso in cui la malattia sia già contenuta nel seme.

I semi sono una componente importante del commercio mondiale, sia per essere utilizzati come cibo (pensate ad esempio ai semi di zucca), sia come piante da coltivare. Potremmo affermare che gran parte di ciò che mangiamo in origine era un seme: infatti il 90% delle specie coltivate per l’alimentazione viene propagato attraverso il seme. Peraltro la nascita di un albero da un seme viene definito "processo di auto-organizzazione", in quanto si verifica all'interno, secondo le regole - appunto interne - del sistema biologico.

Le sementi possono però diventare vettori passivi di patogeni, funzionando quindi da mezzi di trasporto per microorganismi nocivi. In alcuni casi, basta una percentuale molto bassa di semi infetti per consentire la rapida diffusione della malattia; in altri casi, come per la tracheofusariosi (che colpisce, tra le altre, il pomodoro, la lattuga e la rucola), i danni diventano evidenti dopo 2 o 3 anni di coltivazione della stessa specie nel terreno che si è infettato con semi contaminati.

La possibilità di disporre di sementi garantite e selezionate è importante per la produzione agricola.
Esistono infatti patogeni che sono già presenti nel seme come nel caso della “bakanae”, che in giapponese significa pianta sciocca. Questa malattia del riso, causata dal fungo Fusarium fujikuori, fa sì che  fiorisca precocemente, cresca più del dovuto e sia priva di seme. Questo patogeno, come tutti quelli trasmessi per seme, può essere ridimensionato applicando alle cariossidi trattamenti di “concia”. Mi spiego meglio.

Per conciare i semi si possono usare:
- trattamenti chimici (fungicidi);
- esposizione ai raggi UV (ultravioletti), ma ciò può determinare resistenza nelle piante;
- termoterapia: trattare i semi in acqua a 60° C per 15 minuti. Tale tecnica ha  lo svantaggio di poter essere applicata su piccole quantità di sementi;
- termoterapia con vapore aerato a 74° C per 2 minuti: in questo caso si tratta di esporre i semi ad un flusso di vapore. La durata varia in base alla velocità del flusso di vapore.

Semi di zucchina

Alcuni fattori possono rendere il trattamento termico più o meno efficace (qui mi riferisco ai due trattamenti di termoterapia sopra citati) nell’uccidere il patogeno mantenendo la germinabilità del seme. I fattori che lo rendono più efficace sono:

1) l’umidità dei semi prima del trattamento è un fattore importante per riuscire ad eliminare il patogeno. Maggiore è il contenuto di umidità della materia vivente, maggiore sarà la degradazione termica del fungo;
2) il materiale di propagazione dormiente è più tollerante (nel senso di resistente) nei confronti del trattamento termico;
3) i semi sono tolleranti al calore soprattutto nei mesi successivi alla raccolta in quanto sono più umidi e la loro tolleranza diminuisce rapidamente ad un anno dal raccolto;
4) i semi per mantenere la loro capacità germinativa devono essere integri;
5) i semi vengono trattati meglio se sono di piccole dimensioni, in quanto il calore penetra lentamente all’interno del seme.
E’ fondamentale quindi per l’efficacia della concia il binomio temperatura/tempo, che varia in base ai fattori sopra elencati.

In generale, l’ideale, sarebbe utilizzare la temperatura minima necessaria per eliminare un determinato patogeno, in modo da ridurre lo sfasamento tra riscaldamento e raffreddamento.
Benché la termoterapia sia risultata efficace per l’eliminazione di patogeni interni e sulla superficie del seme, essa ha suscitato meno interesse rispetto ai fungicidi che hanno dato origine ad una industria fiorente, sebbene dal 2004 non sia più possibile trattare le sementi con concia chimica.

Le ricerche condotte presso lo Sverige Lantbruks Universitet di Uppsala (Svezia) hanno portato alla messa a punto di un’altra tecnica basata sulla temperatura non più utilizzando acqua calda, ma vapore aerato (si tratta della termoterapia con vapore aerato sopra citata). Con questa tecnica non è più necessario far asciugare i semi dopo il trattamento, inoltre un software imposta in modo automatico i parametri di umidità, temperatura e tempo, ottimizzandone l’efficacia e la germinabilità.

Rispetto alla concia chimica, i trattamenti termoterapici sono importanti per la riduzione dell'impatto ambientale.

Luigina Pugno

FONTI

Maria Lodovica Gullino - Spore - Daniela Piazza Editore

Jorge Giovanny Lopez-Reyes, Giovanna Gilardi, Maria Lodovica Gullino, Angelo Garibaldi - Effetto dei trattamenti fisici sulla sopravvivenza degli agenti di tracheofusariosi sui semi di piante orticole - Università degli studi di Torino, 17 marzo 2015

Federico Tinivella, Patrizia Titone, Maria Lodovica Gullino, Angelo Garibaldi - Una moderna tecnica di concia delle sementi per la loro utilizzazione in agricoltura biologica - Informatore fitopatologico 3/2003

Pier Luigi Luisi - Sull'origine della vita e della biodiversità - Mondadori Education, Milano 2013

N.B.: Le foto sono state scattate da Walter Caputo

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