martedì 14 novembre 2017

A SCUOLA DI AGRICOLTURA

Il centro polifunzionale di Viù, dove si è svolta la
conferenza "A scuola di agricoltura"
A Viù, l'11 novembre 2017, in occasione della XIX Fiera di San Martino, si è tenuta un'interessante conferenza multidisciplinare sul tema "A scuola di agricoltura". Fra i relatori ci sono stati rappresentanti delle istituzioni (come la sindaca di Viù), delle associazioni di categoria (Coldiretti), delle scuole (insegnanti e studenti dell'Istituto Dalmasso di Pianezza e dell'Istituto Albert) e delle imprese sociali ("Ouverture").

Innanzitutto si è posto come obiettivo quello di far lavorare sul loro territorio i giovani che escono dalle scuole di agraria. A tal proposito occorre trovare soluzioni al problema degli incendi, soprattutto in boschi dove si accumulano 1,5 metri di foglie secche, boschi privi di adeguato controllo. In generale, gli appezzamenti di terreno sono troppo piccoli: occorre riunirli per farli diventare "luoghi di lavoro" opportunamente protetti dal rischio incendi (il 90% dei quali sono dolosi). D'altronde, oggi viviamo quello che può essere definito il "Rinascimento dell'Agricoltura": non si tratta solo di coltivare, ma di difendere con iniziative che partono dal basso (con le scuole), ma la politica deve poi opportunamente seguire (dall'alto) questa direzione.

L'Istituto Dalmasso, tecnico-professionale agrario, ha pienamente centrato lo spirito dell'alternanza scuola-lavoro. Nelle aziende agricole ad indirizzo zootecnico gli studenti hanno lavorato nell'attività casearia, toccando con mano le fasi di produzione che dal latte portano al formaggio. Nei rifugi agrituristici hanno collaborato alla somministrazione dei pasti e all'organizzazione di attività per i bambini.

La sindaca di Viù
Nelle Unioni Montane hanno svolto soprattutto attività burocratiche, ma hanno anche collaborato con i guardiaparco per pulire i sentieri ed effettuare i necessari controlli. Gli studenti hanno soprattutto lavorato a Lanzo, Balangero, Avigliana, Bussoleno e Chianocco. Nel parco Orsiera Rocciavrè hanno seguito il censimento del capriolo. E si sono spinti fino in Val D'Aosta e in provincia di Trento per seguire la produzione di alimenti, la caseificazione e la fienagione.

Ma questi studenti cosa faranno in futuro? Intanto hanno visto e sperimentato il mondo del lavoro ed hanno elementi in più per decidere sul loro futuro. Ci sarà chi resterà a lavorare sul territorio e chi andrà via, magari per lavorare in tutt'altro settore.

C'è chi pensa che agli studenti in alternanza scuola-lavoro vengano affidate solo mansioni di basso profilo. Le esperienze raccontate in diretta dicono tutt'altro. Agli studenti sono state affidate attività di controllo sugli infestanti, di organizzazione nell'ambito della Fiera della Toma, di studio per i riportare i terreni alla produttività originaria. 

Ma una delle attività più importanti alle quali gli studenti hanno collaborato è senz'altro l'ASFO, Associazione Fondiaria della Piana di Usseglio, nata sulla base di una legge approvata pochissimi mesi fa. Perché si fa un'associazione fondiaria? Per questi motivi:
- reintegro del pascolo;
- mantenimento del paesaggio;
- sistemazione idraulica post-alluvione;
- reintegro di orti.
L'apporto dei cittadini è stato essenziale: sono loro che hanno ceduto alcuni terreni all'ASFO. E così si è potuto bonificare il terreno, al fine di reintrodurre la flora utile per il pascolo bovino, ovino e caprino.
Presentazione de "L'appetito vien cercando"

La piana di Usseglio è stata suddivisa in aree; tali aree sono state misurate e si è calcolato quanti capi potessero ospitare e per quanto tempo. Ciò è servito per stimare il rendimento economico del progetto, ovvero per capire quali proventi possano essere destinati a coloro che hanno ceduto i terreni.

Anche la sezione alberghiera dell'Istituto Albert ha realizzato molti progetti di alternanza scuola-lavoro, come corsi di degustazione dell'olio, del formaggio, del vino e corsi di cucina innovativa. Ma il fiore all'occhiello è stato sicuramente "Food Detector", un progetto per raccogliere informazioni sui prodotti, su chi li produce, chi li lavora e chi li vende. Gli studenti hanno prima di tutto imparato a fotografare i piatti e a descriverli in poche righe, ma in modo accattivante. Hanno sviluppato competenze informatiche, social e di comunicazione.

Hanno messo tutti i dati in una piattaforma online denominata "L'appetito vien cercando", collaborando con "Ouverture", impresa sociale.

Due passi con gli occhi al cielo
La piattaforma in questione (che diventerà un'app) copre tutta la filiera lavorando in verticale. E' una vetrina per chi produce, per chi vende e per chi trasforma. Serve ai turisti che arrivano nella zona e vogliono gustare - in modo mirato - i prodotti della tradizione locale. Insomma, la montagna richiede sempre più innovazione, socializzazione e lavoro. E i risultati ci sono.

Walter Caputo
Cofondatore di "Cibo al microscopio"
Science writer per Gravità Zero
Relatore al CNMP 2018

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