martedì 21 dicembre 2021

I LICHENI

 


Molto probabilmente vi starete domandando: "cosa c'entrano i licheni con il cibo? Non erano collegati all’inquinamento?" Forse non tutti sanno che costituiscono l’inizio della catena alimentare.

 

I Licheni sono organismi simbionti, in pratica sono 2 organismi in 1. Convivono insieme un fungo e un organismo autotrofo, un cianobatterio o un’alga dandosi reciproco appoggio: il fungo sopravvive grazie ai composti organici prodotti dall’altro organismo e contemporaneamente lo protegge, gli dona sali minerali e acqua.

L’apparato vegetativo del lichene può assumere diverse morfologie: da piatto ed appiattito, fino a crescere in verticale con ramificazioni. Le specie esistenti sono circa 13.000, di cui 2000 vivono in Italia. I licheni crescono molto lentamente, circa 2 cm all’anno

Questi organismi vegetali son in grado di vivere ovunque: sulle rocce, le cortecce, sui muri ecc. Resistono a temperature bassissime e ad estrema siccità, per questo li possiamo trovare ad alta quota, ma anche nei deserti.

Sono comparsi sul pianeta Terra nell’Era Paleozoica e sono stati i primi colonizzatori della terra ferma.

Vengono considerati l’inizio di una lunga catena alimentare portando fertilità al terreno che si stava formando e facendo da substrato per organismi più evoluti come muschi, felci e piante erbacee, In seguito sono comparse sul terreno le prime piante ad arbusto dette “piante pioniere”, a cui sono seguite piante dominanti e da frutto.

Come vengono utilizzate per l’alimentazione?

Di tutte le specie di licheni esistenti solo 2 non sono commestibili ed entrambe sono facili da riconoscere perché di colore giallo.

Certo il sapore del lichene crudo non è un granché in quanto acido, va quindi seccato o cotto.

Il lichene viene utilizzato per produrre alcol alimentare al posto del grano nei paesi scandinavi e come il grano è un carboidrato, ma contiene anche il 32% di fibre, ma anche vitamina A e proteine. Ecco perché in caso di carestia venivano consumati al posto della farina.

 

Una curiosità:la lecanora, o Manna, viene trasportata dal vento e nella Bibbia sfamò gli ebrei, che viaggiavano per raggiungere la terra promessa.

 

I licheni hanno anche impieghi in medicina, e vengono utilizzati per valutare la qualità dell’aria, ma è meglio lasciare questo argomento agli esperti.


Luigina Pugno

 

lunedì 22 marzo 2021

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA cosa si sta facendo per il risparmio idrico in agricoltura?

Foto creata con picsart free to edit


Nel 2017 siamo stati in vacanza anche in Uzbekistan. Nella capitale una cosa era evidente, lo spreco idrico! Nelle vie del centro l'acqua veniva usata a mezzogiorno per bagnare l'erba dei viali.

In città, ma soprattutto fuori, un'altra cosa ci colpì: l'assenza si insetti! Ma degli insetti parleremo un'altra volta, ora ci interessa: come risparmiare acqua in un pianeta sempre più caldo.

In questo video potete vedere come, con un semplice trucchetto, la nostra famiglia composta da 3 persone riesca a consumare 50 mq d'acqua l'anno.



In agricoltura si sta sempre di più ricorrendo all'agricoltura di precisione, chiamata anche agricoltura 4.0, che mira a ridurre l’impatto ambientale delle produzioni agrarie ottimizzando l’uso delle risorse e basandosi sul fatto che le aree coltivate non sono omogenee. Infatti a seconda del tipo di prodotto coltivato, del luogo di produzione, e del tipo di terreno il consumo d’acqua sarà differente.



L’agricoltura di precisione fornisce a ogni coltura solo l’acqua di cui necessita minimizzando gli sprechi. Gli irrigatori a goccia permetto di sfruttare fino al 90% dell’acqua utilizzata, se invece irrighiamo usando solchi possiamo fruttare al massimo il 60% dell’acqua, ma ancora meglio sarebbe utilizzare la subirrigazione attraverso tubi interrati là dove c’è bassa rotazione colturale. La subirrigazione ha un’efficienza del 95%, perché porta l’acqua direttamente all’apparato radicale senza evaporazioni e dispersioni.

Come c’entra la tecnologia in tutto ciò?

Si possono usare piattaforme dedicate per decidere se e quanto irrigare. Una di queste piattaforme è Irriframe. Questa piattaforma è gratuita, personalizzabile e connessa col telefono dell’agricoltore per aggiornarlo sulle necessità idriche dei suoi campi.

Ma esistono anche droni con rilevatori a infrarossi, che rilevano se la pianta è in stress idrico, cioè se sta consumando più acqua di quella che assorbe. Con i droni si arriva a risparmiare il 25% dell’acqua senza intaccare la produttività.

Esiste anche il sistema Agrowetlands che misura parametri meteorologici, umidità e salinità del terreno e delle falde per informare gli agricoltori per aiutarli a decide come, quanto e quando irrigare.

Gli eventi climatici avversi sono sempre più frequenti per questo diventa fondamentale farsi aiutare dalla tecnologia e far evolvere l’agricoltura da 3.0 a 4.0.

Per saperne di più vi invito a leggere il libro di Mauro Mandrioli, edito da Zanichelli, Nove miliardi a tavola. Un libro di divulgazione scientifica di rara chiarezza e inaspettatamente appassionante. Se potessi dargli un voto, sarebbe 10 e lode.

In questo libro troverete anche informazioni sui filamenti biocompostabili per misurare i parametri necessari per farci conoscere la salute della pianta e le sue necessità, su come Conserve italiane sia riuscita a prelevare solo il 10% dell’acqua che le serviva, ma anche tanto altro su soluzioni smart per parassiti, infestanti e fertilizzanti, e sulle città sempre più “agricole” e davvero a km 0!

 

Dr.ssa Luigina Pugno

 #risparmioidrico #risparmio #idricoinagricoltura #agricoltura4.0


lunedì 8 marzo 2021

L'AGRICOLTURA ITALIANA E' SEMPRE PIU' AL FEMMINILE

Fonte: PicsArt free to edit
Oggi è la Festa della donna e dal libro di Mauro Mandrioli Nove miliardi a Tavola, ed Zanichelli arriva una riflessione sulle donne e il lavoro.

Presto saremo in Nove miliardi a tavola. Nove miliardi di persone da sfamare. Possiamo riuscirci con l'agricoltura 4.0, anche chiamata agricoltura di precisione.

L'agricoltura 4.0 utilizza la tecnologia per migliorare le rese, irrigare in modo preciso e senza sprechi, dare fertilizzanti ed antiparassitari mirati e non "a pioggia", eliminare le erbacce con un uso ridottissimo di erbicidi.

Sarò tutto ciò a permettere di mangiare tutti e senza uccidere il pianeta in cui viviamo.

Questo tipo di agricoltura si sta facendo sempre più strada, ma non alla velocità con cui va il sovrappopolamento.

Come scrive Mandrioli: "la malattia più grave dell'agricoltura non dipende da virus, batteri, o funghi: è culturale. Sto parlando del rifiuto di accettare le innovazioni".

L'agricoltura è considerata un settore al maschile se pensata in Europa, o Nord America, mentre se pensiamo all'Asia le immagini che si creano nella nostra mente sono di donne chine nelle risaie, sui cespugli delle piante del tè ecc.

Negli ultimi anni sempre più giovani sono tornati all'agricoltura e molte sono donne.

Il 20% delle imprese agricole italiane è gestito da donne e le donne sono più attente all'innovazione tecnologica ed imprenditoriale, nonché alla sostenibilità ambientale.

Oltre a produrre si occupano anche di gestione agrituristica e di attività educative in fattoria.

Le donne in agricoltura producono ben il 30% del PIL italiano.

Il nostro Paese non è in cima alla classifica, che è guidata da Lettonia e Lituania, ma nemmeno in coda, dove troviamo Germania, Danimarca e Olanda che hanno solo il 10% di imprese agricole al femminile.

L'ONU si sta impegnando per far crescere le imprese agricole femminile nei paesi in via di sviluppo attraverso il Rural women's economic empowerment.

Questo progetto di aumento dell'imprenditoria femminile è molto importante, perché ridurrebbe le differenze di genere, aumenterebbe la disponibilità economica e quindi l'accesso a istruzione e sanità.



Dr.ssa Luigina Pugno



martedì 5 gennaio 2021

ALLULOSIO: LO ZUCCHERO CHE PUOI MANGIARE A VOLONTA?

 

Fonte: Picsart free to edit
Tutti quanti siamo appassionati di zucchero. Magari non lo mangeremmo a cucchiaini, ma sotto forma di caramelle, torte, cioccolato ecc, certamente sì.

Lo zucchero è una componente fondamentale della nostra alimentazione: ci dà l'energia di cui il nostro corpo ha bisogno per funzionare. 

I problemi connessi a questa assunzione sono di tipo salutistico ed economico. L'eccessiva assunzione di zucchero causa diabete di tipo 2 e carie ai denti, due effetti indesiderati che comportano una spesa economica per riparare al danno.

I glicani (polisaccaridi ovvero carboidrati complessi) che, insieme con le proteine o i lipidi presenti nelle membrane cellulari, costituiscono glicoproteine e i glicolipidi di membrana, hanno diverse funzioni fisiologiche, che vanno dall'accumulo di energia e integrità strutturale alla segnalazione cellulare e alla regolazione dei processi intracellulari. Sebbene i carboidrati derivati ​​dalla biomassa (come D-glucosio, D-xilosio e D-galattosio) siano estratti su scala commerciale e fungano da materie prime chimiche rinnovabili ed elementi costitutivi, ci sono centinaia di monosaccaridi distinti che tipicamente non possono essere isolati dalle loro fonti naturali e devono invece essere preparati mediante sintesi chimiche o enzimatiche a più fasi. Questi zuccheri "rari" sono presenti in modo prominente nei prodotti naturali e farmaceutici bioattivi, compresi i farmaci antivirali, antibatterici, antitumorali e cardiaci.

L’allulosio è uno di questi glicani, ma è raro, perché presente in pochi alimenti (frumento, uvetta, fichi).

Il gusto e la consistenza sono come quelli del diffusissimo glucosio, che noi tutti utilizziamo, ma rispetto al comune saccarosio dolcifica al 70/80%, ma contiene solo il 10% delle calorie.

Nel 1994 il professor Izumori dell'università di Kagawa ha scoperto come sintetizzarlo su larga scala e dal 1999 viene prodotto e commercializzato in Giappone. La commercializzazione negli USA è consentita dal 2014, mentre in Europa è ancora vietata.

Quasi l'80% dell'allulosio ingerito passa nel flusso ematico, esso viene eliminato direttamente nelle urine, non innalzando i livelli di zucchero nel sangue. La stragrande maggioranza del suo potenziale energetico non viene utilizzato.

Per questo motivo l’allulosio può essere utile per chi soffre di diabete e la sua assunzione può forse prevenire la comparsa del diabete tipo 2.

Le ricerche sono ancora poche, ma in quelle effettuate si è visto che chi lo assumeva aveva nel sangue livelli di zuccheri e insulina più bassi del gruppo di controllo, o di chi assumeva altri zuccheri. Inoltre nelle ricerche fatte sui ratti si è visto che non contribuisce all’aumento della massa grassa, e sembra ridurre l’accumulo di grasso nel fegato. Dagli studi è emerso anche che l’allulosio è sicuro per l’alimentazione, perché non ha presentato tossicità, ovviamente se, come il glucosio, viene utilizzato con moderazione!

Sono in corso ulteriori studi al MIT, di cui attendiamo gli esiti, magari da leggere in forma gratuita.


dr.ssa Luigina Pugno

#ciboesalute #allulosio