Il prossimo settembre si terrà a Bologna il Vegan fest.
L'alimentazione vegana, anche nei bambini, è stata il tema di uno degli interventi del Festival del giornalismo alimentare conclusosi lo scorso sabato.
Sono intervenuti al dibattito la dr.ssa Lezo, nutrizionista dell'ospedale Regina Margherita di Torino, Sonia Giuliodori, direttrice della rivista Funnyvegan, Fabio Capello, giornalista scientifico e medico. Ha moderato l'incontro Camilla Baresani del Corriere della sera.
Sono di recente memoria notizie di bambini vegani recatisi in ospedale per malesseri, non per forza riconducibili all'alimentazione, ma che i giornali hanno invece fatto ricondurre a quello.
Bambini che vengono alimentati in modo scorretto ci sono in tutti i regini alimentari: vagano, vegetariano, onnivoro.
Non siamo diventati più alti e più longevi dopo la seconda guerra mondiale, perché abbiamo cominciato a mangiare latte e carne, ma perché, grazie alla Rivoluzione verde, abbiamo cominciato a mangiare tutti di più e meglio.
La dieta mediterranea con la sua piramide alimentare si può considerare la migliore, perché è quella che ha più effetti positivi sulla salute.
L'essere umano è onnivoro da prima che diventasse agricoltore e allevatore. Lo era già quando era raccoglitore e cacciatore.
Possiamo affermare che il corpo umano si è abituato a funzionare correttamente, da onnivoro, da più di 10.000 anni.
Un'alimentazione priva di alimenti di origine animale non si confà all'attuale funzionamento del corpo umano.
La dr.ssa Lezo ha spiegato cosa emerge dalle attuali ricerche sulla relazione tra dieta vegana e salute.
Nei soggetti rientrati nella ricerca, che praticavano la dieta vegana, si è riscontrata una minore incidenza di tumori in generale, ma anche livelli inferiori al range definito normale di: vitamina B12, D, ferro, calcio, omega-3.
Si sono riscontrati anche livelli maggiore dell'omocisteina e dell'acido urico.
L'omocisteina è un amminoacido essenziale, che va introdotto con la dieta, e le vitamine B6, B12 e l'acido folico sono necessari per il suo corretto metabolismo. Un aumento di omocisteina è indice di stress ossidativo ed è correlato con il rischio di avere problematiche cardiovascolari.
Gli studi sull'acido urico hanno evidenziato che se i suoi livelli sono nella norma ha una funzione antiossidante, ma quando sono costantemente elevati hanno invece un effetto pro-infiammatorio dell'endotelio vascolare e possono causare ipertensione o refrattarietà parziale agli effetti metabolici dell'insulina, causando insulinoresistenza. Inoltre alti livelli di acido urico sono stati riscontrati in soggetti con patologia tumorale o in seguito a terapia chemioterapica. L'acido urico può anche accumularsi nelle articolazioni e nel tessuto connettivo causando la gotta.
Valori più elevati di acido urico in chi segue la dieta vegana sono dovuti alla mancanza di latte, che ne aumenta l'espulsione.
Svezzamento di Rossano |
La dr.ssa Lezo ha concluso il suo intervento con una domanda: "alla luce delle ricerche svolte, può considerarsi sano un bambino vegano che deve assumere 7-8 integratori?"
Sonia Giuliodori ha portato la sua esperienza di mamma diventata vegana e di come ha svezzato in modo vegano la sua seconda figlia. Nello svezzamento vegano il latte di origine animale viene sostituito con latte di soia fortificato con calcio.
A metà febbraio sono stati pubblicati i risultati di una ricerca svolta dal NICO sugli effetti sul neonato dei fitoestrogeni (in particolare genisteina) presenti nella soia (trovate qui un articolo sugli effetti della soia sulla salute) e in altri vegetali.
Dai dati emerge che la genisteina funziona da interferente endocrino e che può causare modificazioni permanenti che agiscono in senso negativo su: riproduzione, comportamento sociale, appetito, emozioni e invecchiamento.
Non sembra quindi consigliabile uno svezzamento con latte di soia.
Luigina Pugno
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