martedì 14 marzo 2017

LA PIZZA CANTOR-SERGEYEV DI ALESSIO OISSELA: QUANDO LA PIZZA CONCRETIZZA LA MATEMATICA

La pizza Cantor-Sergeyev realizzata da Alessio Oissela
Che la pizza sia una miniera di meccanismi scientifici lo ha pienamente dimostrato il libro "La pizza al microscopio". Tuttavia, il legame pizza-matematica è decisamente meno conosciuto. Ci sono pizzaioli come Antonio Trotta, che hanno frequentato le aule della Facoltà di Matematica prima di aprire un locale. E un video può bastare per capire che la forma di una pizza è tutta una questione di calcoli.

Ma la pizza può svolgere anche un altro ruolo, in quanto può riuscire a rappresentare - in modo tangibile - alcuni aspetti particolarmente astratti e difficili della Matematica. E qui non posso far altro che citare con soddisfazione Alessio Oissela che ha già incantato molti con la sua Pizza Infinito. Lo so che magari conoscete benissimo il simbolo dell'infinito e sapete anche fare una pizza che sia in grado di riprodurlo, ma ora devo dirvi che Alessio ne ha fatta un'altra, davvero molto bella.

E' possibile che lui non abbia pensato al potere esplicativo di quel cornicione attorcigliato. Ma - credetemi - appena ho visto quell'immagine, non ho potuto far altro che esclamare: "Questa è la pizza Cantor-Sergeyev !!!" Infatti il cornicione comunica un'idea di continuità, ma anche di discontinuità a causa del fatto che è attorcigliato. In senso fisico non c'è nulla di effettivamente continuo: ciò che vediamo - ad occhio nudo - appare continuo (ad es. un tavolo), mentre apparirebbe discreto (quindi fatto di particelle separate dal vuoto) se osservato al microscopio. Non a caso si parla di illusione della continuità.
Alessio Oissela al lavoro

La continuità in matematica poi è ancora più complessa in quanto - se lavoriamo su un oggetto astratto, possiamo suddividere un segmento in molte parti, continuando così senza praticamente mai smettere. Cantor lavorò molto sul concetto di continuità, ma non poteva sapere che  - molti anni dopo la sua morte - una pizza avrebbe restituito un'immagine concreta di quanto di più astratto si possa immaginare.

Sergeyev ha innovato i risultati di Cantor elaborando un concetto di continuità più preciso, per poi arrivare ad elaborare un nuovo metodo per trattare le quantità infinite ed infinitesime. Ed è una fortuna oggi, seguire Sergeyev nell'elaborazione del nuovo metodo e dei lavori di altri matematici che trovano il suo metodo più efficiente rispetto a quelli tradizionali. Ma neanche Sergeyev avrebbe mai potuto immaginare che una pizza portasse il suo nome.

Walter Caputo

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