Roberto La Pira è il terzo da sinistra |
Giovedì 23 febbraio 2017 ho assistito ad un'interessante conferenza organizzata dal Festival del Giornalismo Alimentare. Roberto La Pira, direttore de Il Fatto Alimentare, nonché moderatore dell'incontro, ha subito preso la parola per affermare che "il sistema di allerta alimentare in Italia funziona male". Uscendo un po' dal suo ruolo di moderatore ha presentato una serie di dati ed informazioni, fra cui l'epidemia causata dai frutti di bosco che - nella primavera del 2013 - generò 1700 ricoveri in ospedale.
Alessandro Gianini - della Direzione salute e sicurezza alimentare della Commissione Europea - ha richiamato l'attenzione del pubblico sulla necessità di rafforzare la base legale contro le frodi. A tal proposito, dal 14 dicembre 2019, sarà pienamente operativo il nuovo regolamento europeo sui controlli alimentari. Si baserà su principi-guida piuttosto innovativi:
- maggiore trasparenza;- sistemi di rating degli operatori del settore alimentare;
- più azioni contro frodi e pratiche ingannevoli;
- maggiore efficienza tramite flussi informativi digitalizzati;
- estensione dell'ambito di applicazione all'intera filiera.
Antonello Formichella, Comandante del NAS Carabinieri Piemonte Nord, ha detto che - in buona sostanza - gli italiani sono più sensibili alla sicurezza alimentare che ai fatti di sangue. La nostra sicurezza alimentare si basa soprattutto sul sistema di allarme rapido, introdotto dall'Unione Europea nel 2002. Tale sistema comprende tre fasi:
- valutazione del rischio;- gestione del rischio;
- gestione dell'allarme.
Ad esempio, per la diossina nella carne suina, in Italia sono stati richiesti 300 controlli. I 38 nuclei NAS hanno eseguito 900 controlli in 48 ore. Forse questo non tutti lo sanno. E una tale efficienza fa parte della sicurezza alimentare degli italiani.
Lucia Decastelli, dell'Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, ha invece spiegato come i laboratori eseguono i controlli alimentari. Quando arriva il campione viene analizzato e - se non è adatto al consumo umano - viene data comunicazione sia all'Operatore del Settore Alimentare (O.S.A.) interessato che all'ASL. Il ritiro e il richiamo possono verificarsi in base all'esito di analisi eseguite dall'O.S.A. o sulla base del semplice rischio valutato dall'O.S.A. stesso; vi è poi la valutazione da parte dell'ASL. L'allerta viene pubblicata sul sito del Ministero della Salute.
Si ha allerta quando è presente un grave rischio con effetti immediati o a lungo termine oppure è presente un rischio specifico per particolari categorie di consumatori (ad es. per gli allergeni).
E' possibile migliorare la "fase di laboratorio" tramite test più rapidi, riducendo quindi i tempi di risposta e migliorando in questo modo i flussi informativi. E' opportuno inoltre fare controlli ripetuti sul parametro difforme.
Da una vetrina all'interno del Festival del Giornalismo Alimentare |
Adriana Ricca, di Nova Coop, ha infine focalizzato l'attenzione del pubblico sulle imperfezioni del nostro sistema di tracciabilità. E' proprio per questo motivo che - nel caso della diossina nella carne suina - sono stati ritirati quantitativi industriali di carne, che - in gran parte - non aveva nulla. Ma non potevamo saperlo.
Negli ultimi due anni i motivi di richiamo hanno riguardato soprattutto gli allergeni. Mentre invece i casi gravi (come salmonella e botulino) si verificano (solo) una o due volte l'anno. Quindi il sistema sta producendo risultati positivi, in quanto ci garantisce maggiore sicurezza rispetto al passato. Inoltre - sempre secondo Adriana Ricca - è opportuno allertare solo quando è strettamente necessario. Infatti, se gli allarmi diventano tanti o troppi la soglia di controllo si abbassa e la gente smette di informarsi.
Aggiungo io - in chiusura - che le questioni scientifiche vanno correttamente comunicate. Le basi scientifiche degli italiani spesso non sono adeguate. Ma i divulgatori scientifici esistono proprio per questo. E migliorare l'alfabetizzazione scientifica avrà solo effetti positivi.
APPROFONDIMENTI
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Formazione sul rischio biologico per la sicurezza dei lavoratori
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Walter Caputo
Cofondatore del blog "Cibo al microscopio"
Science writer e redattore scientifico per Gravità Zero
Coautore del libro "La pizza al microscopio"
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