Fagioli di soia |
Prima di parlare degli effetti della soia sulla salute è necessario fare una piccola introduzione sul funzionamento del sistema endocrino.
Il sistema endocrino è costituito da tre parti: le ghiandole, gli ormoni e le cellule bersaglio.
A grandi linee funziona così: il cervello trasmette alle ghiandole informazioni sulla temperatura, sulle emozioni e sulla necessità di accrescere alcune parti; in risposta le ghiandole endocrine rilasciano nel sangue gli ormoni, che devono portare l'informazione alle cellule bersaglio; la cellula bersaglio legge l'informazione e la attua.
Tra gli ormoni troviamo quelli sessuali, quali estrogeni, progesterone e androgini. In particolare gli estrogeni preparano l'utero al ciclo mestruale, ma contemporaneamente si legano alle cellule dell'osso per mantenerlo forte e, ancora, influiscono sul metabolismo lipidico.
Gli estrogeni non provengono solo dal regno animale, anche quello vegetale ne contiene, in questo caso si parla di fitoestrogeni. I fitoestrogeni hanno molecole dotate di azione estrogenica, anche se meno potenti rispetto a quelle umane.
I fitoestrogeni si dividono in due grandi classi: i Lignani, presenti nei cereali, semenze e bacche; e gli Isoflavoni, presenti in grandi quantità nella soia. Esiste anche una terza categoria detta Coumestani presenti nelle erbe da foraggio, come il trifoglio. Ogni pianta ne contiene una quantità variabile e con la lavorazione una parte va persa. Determinare quanti fitoestrogeni entrino nella dieta non è facile, soprattutto non è facile determinare quanto principio attivo diventa effettivamente biodisponibile per l'organismo.
Le piante, trascurate dalla scienza del 900, e catalogate come rimedio da streghe, hanno fatto un importante ritorno alla fine degli anni '80. Oggi almeno metà delle più importanti aziende farmaceutiche sta studiando i loro composti bioattivi per ricavarne farmaci. Ad esempio si conoscono circa un migliaio di piante usate per combattere il diabete, ma solo una ha dato origine ad un farmaco: la metformina, derivata dalla ruta.
Le molecole ad azione estrogenica variano tra loro nella struttura chimica e nella capacità di interagire con i recettori di estrogeni presenti nel corpo. Una molecola estrogenica, per esempio, può esser capace di interagire con il tessuto mammario, ma non con quello osseo. Un estrogeno ideale al fine di prevenire le malattie è quello che interagisce con i recettori di pelle, osso e cervello, mantenendoli in buona salute, ma non con quelli a rischio di generare cancro, come quelli dell'utero e delle mammelle.
L'estrogeno ginesteina, presente nella soia, agisce sugli organi che necessitano di mantenersi sani, ma non si lega con quelli che potrebbero avere trasformazioni cancerose. Per questa ragione i fitoestrogeni vengono impiegati come prevenzione del cancro al seno. Ne è un esempio il farmaco Tamoxifen.
Tante virtù della soia vengono elencate su diversi siti internet.
Però, però. Esiste l'allergia alla soia.
Tante volte, senza farci troppo caso, abbiamo letto - nei menù dei ristoranti - della soia tra gli ingredienti che danno allergia o, dal 2003, sulle etichette la dicitura "può contenere tracce di soia".
Si parla infatti di allergia alla soia e non di intolleranza. Questa allergia colpisce lo 0,5% della popolazione, ma come tutte le allergie può portare a choch e morte. Era un'allergia poco conosciuta in occidente, ma in aumento da quando il consumo di soia è andato via via aumentando, appunto per le sue proprietà benefiche.
E' bene sapere che la soia non ha effetti negativi solo in chi è allergico.
Come tutte le leguminose e in modo ancor più pronunciato la soia contiene dei fattori che ostacolano la digestione e l’assorbimento dei nutrienti:
- l’acido filico (presente anche nei cereali integrali), che chela i minerali nel tubo digerente e aumenta la loro eliminazione fecale;
- un fattore anti-nutrizionale (antitripsina) che si oppone alla digestione e rende i semi indigesti. La sua concentrazione è quattro volte più elevata rispetto alle altre leguminose: è per questo che le preparazioni a base di soia subiscono sempre un trattamento che elimina questo fattore.
Per questi motivi i semi crudi non sono adatti al consumo umano!
Ma se la lavorazione della soia elimina questo fattore anti-nutrizionale, in tutti i preparati a base di soia si possono trovare proteine che conservano la loro allergenicità. L'allergia alla soia tende inoltre a presentarsi in associazione con altre allergie, come quelle: al polline di betulla, alle arachidi e al latte vaccino. Quindi in presenza di queste allergie andrebbe indagata anche una possibile allergia alla soia.
Fonti:
- Fioravanti F. Ruggeri D., Alternative agli estrogeni, ed Xenia
- Foucard T, Malmheden Yman I. A study on severe food reactions in Sweden – is soy protein an underestimated cause of food anaphylaxis? Allergy 1999;54(3):261-5
- studiomedicobordignon.it
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